Codice ID | 978-88-7356-382-2 |
---|---|
A cura di | Maria Dolores Picciau |
Illustratore/i | Pierluigi Dessì Andrée Girard |
Editore | Condaghes |
Edizione | 2021 |
Pagine | 96 (illustrato) |
Formato | 22 x 22 cm |
Rilegatura | Brossura con lembi e cucitura filo refe |
Collana | Sinnos |
Genere | Architettura, arte e illustrati |
Supporto | Cartaceo |
Lingua di pubblicazione | Italiano |
L'opera«Quando penso a Calasetta è col rimpianto di non esservi nato. Non possiedo ricordi della mia fanciullezza, che ho trascorso altrove in un tempo assai difficile; tempo di guerra». Queste brevi note biografiche scritte da Ermanno Leinardi nel 2001 rivelano alcuni punti nodali della formazione dell´artista, che dal percorso di vita ha tratto importanti motivi di riflession. Leinardi ha ben chiaro, sin dai primordi del suo iter artistico, che il vero prodotto provinciale non si identifica necessariamente con una tecnica, ma con una visione: la provincia culturale è lo spazio della monovocità, mentre il linguaggio innovativo, comunque denominato, è l´emblema della polivocità. Da questo punto di vista, ha infat- ti poco senso costruire una summa divisio tra naturalismo e astrazione. E appare chiaro che gli stessi approdi, variegati ma coerenti, di Leinardi al superamento della mitografia si attuano sempre nella fusione degli orizzonti prefigurati dall´ermeneutica gadameriana, in cui cioè è possibile seguire in filigrana una sorta di continuità tra il genius loci, con le sue figure elettive dell´immaginario, e le più ardite sperimentazioni. Il ricorso alle radici, del resto, non è sempre una scelta consapevole, e anzi rappresenta un tributo all´inconscio collettivo entro cui l´artista si è in qualche modo formato. |