L'opera
I fatti accaduti a Monserrato il 15 maggio del 1906, durante una manifestazione popolare di protesta durata vari giorni in tutto il Cagliaritano, si trasformò in una rivolta violenta con atti di vandalismo che causarono l´incendio e il danneggiamento della stazione della tramvia. L´edificio e diversi impianti quali scambi, pali elettrici, telefonici e telegrafici, vagoni e rotaie, furono distrutti. È un avvenimento sconosciuto ai più, di cui si è scritto poco e in termini non esatti, e di cui non c´è traccia nella memoria orale della comunità monserratina. L´Autore, attraverso una serie di fonti documentali e cronache dell´epoca, ne ricostruisce le vicende e restituisce questi eventi alla memoria della sua Comunità. «La decisione della maggior parte dei partecipanti di proseguire lo sciopero era dettata soprattutto dal fatto che durante gli scontri con i soldati erano caduti a terra e morti due ragazzi, uno di 16 anni, il manovale Adolfo Cardia e l´altro di 19 anni, il fruttivendolo Giovanni Casula, oltre a una trentina di feriti, alcuni gravi. L´Unione Sarda diretto da Raffa Garzia scriverà, con termini che ne sottolineano in qualche modo l´adesione, «Ma quella micidiale scarica, quel sangue non riusciranno neppure ad allontanare l´infuriato popolo che offriva il petto ai soldati gridando ‘carne venduta non vi temiamo, sparate pure!´...».
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