L'opera
A Montanelli, che gli metteva a disposizione in qualunque momento un letto e un pasto caldo, Graziano Mesina ha risposto d´esser stanco di fuggire. Erano i mesi roventi del rapimento a Porto Cervo del piccolo Farouk Kassam, mistero all´italiana rimasto tale con molti intrecci, qualche trama oscura e un passaggio in ombra dei servizi segreti. Classe 1942, di Orgosolo, Mesina non è stato solo un bandito-mito della Sardegna anni ´60. Ha conosciuto Giangiacomo Feltrinelli, che lo voleva trasformare, romanticamente, in un ´guerriero´ simbolo della lotta contro lo Stato; ha, anche, rischiato di essere reclutato per operazioni anti-terrorismo in Alto Adige. Quarant´anni di galera, ha cavalcato la vita come un romanzo d´avventura: donne e piombo, non solo tra le rocce inospitali del Supramonte ma anche in comodi appartamenti milanesi. Nove evasioni e un diario di bordo che racconta, lontanissimo dai briganti dolciastri della Deledda, etica e tormenti di un fuorilegge. E il mistero della grazia, negata ufficialmente ad agosto e riesumata dal ministro cento giorni più tardi.
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