L'opera
Sembrerebbe un esplicito omaggio alla factory di Andy Warhol, ma Salvatore Ligios, con questa nuova produzione di immagini punta l´obiettivo sulla cultura contemporanea della Sardegna e prova a scandagliare la percezione del mito ancora così presente e viva nell´isola. Complice, forse, l´interesse di un numero sempre crescente di persone e di turisti che scoprono e consumano tutte le tradizioni e le mitologie locali, non importa se vere o inventate. Prendendo in prestito un laboratorio creativo locale, ovvero la compagnia teatrale Fueddu ´e Gestu di Villasor che, a questa indagine nel mondo della creazione e dell´onirico presta corpo e storie. In questo modo le maschere, oggetti di scena creati dal regista Gianpietro Orrù e da sempre passione del fotografo, diventano espediente per vagare attraverso le zone di confine che separano il presente dal passato, l´umano dal ferino. Un viaggio composto da scatti in bianco e nero che,partendo dal retrobottega di una fabbrica di storie si estende a considerazioni dal respiro universale continuando l´indagine, già presente nel percorso linguistico di Ligios, sul tema dell´identità.
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