The work
Ipotesi di lettura di Grazia Deledda è un approccio metodologico al romanzo deleddiano, di cui si pongono in evidenza livelli formali e contenuti specifici, tra i quali gli aspetti della civiltà agro-pastorale nuorese. Esamina la tipologia della donna barbaricina, una figura di ´donna forte´, appartenente alle ´stirpi vergini´, di ascendenza biblica, che è stata la colonna portante della famiglia, esperta nei negozi domestici, abile amministratrice del patrimonio. Un´icona dalla tenacissima tradizione, amata e rispettata dall´uomo, scrutata nella sua umanità, nei suoi amori, nel bene e nel male. Su questa luminosa passerella femminile sfilano ´donne francescane´, come la madre della scrittrice; donne egemoniche su tutto e su tutti, come Marianna Sirca; donne riflesse sulla propria condizione esistenziale, come Maria Concezione, per tacere di Cosima, che ricapitola la sua esperienza terrena in codice simbolico, che è gnosi. E donne eroiche, come La madre, che salgono sul Calvario, sole, per lasciare ai figli la luce della resurrezione. Un´umanità femminile coerente con se stessa, con gli altri, con Dio. E donne onorevolmente cattive, come Annesca (L´edera) e come Agnese (la madre). Una letture che tenta di cogliere quell´afflato religioso che anima i personaggi deleddiani, non eroi pagani, ma persone che cercano un varco alla propria esistenza e trovano un approdo nella tormentata vicenda terrena. È la cifra deleddiana che garantisce la caratura di tipi come Elias Portolu ed Efix che sperimentano la debolezza umana ma anche la forza salvifica della Grazia.
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