The work
Su tutti i libri di storia si legge che durante la Prima Guerra Mondiale lŽesercito austriaco fu fermato sulla linea del Piave. La realtà è unŽaltra: lŽarmata austro ungarica sfondò e oltrepassò il Piave a San Dona. La notizia venne tenuta nascosta quasi a tutti per non demoralizzare le truppe. Gli esploratori riferirono che austriaci e tedeschi cantavano in italiano: "Andiamo a Roma! Andiamo a Roma!". Loro a Roma non ci giunsero mai perché lungo la marcia trionfale trovarono schierati i fanti della Brigata Sassari, gli ultimi guerrieri. «LŽuscita di questo secondo lavoro di Ivo Sanna, conferma la grande passione e la forza descrittiva di questo giovane e promettente scrittore. Nel primo libro era emersa la ricchissima fantasia nellŽimbastire una trama così originale e coinvolgente che obbligava il lettore a non interrompere la lettura prima di arrivare a leggere la conclusione dellŽintera vicenda. In questa seconda opera Ivo si cimenta nella ricostruzione storica di una delle pagine più gloriose ma anche più cruente della prima guerra mondiale, soffermandosi in particolare sulle ardite azioni dei militari della gloriosa e pluridecorata Brigata Sassari. La lettura di quegli avvenimenti, anche a distanza di tanti anni dal loro accadimento, suscita sensazioni forti e a volte si fa fatica a convincersi che quegli uomini abbiano potuto sopportare tutti quei disagi e arrivare a sconfiggere un nemico molto più attrezzato e organizzato e con una migliore conoscenza dei luoghi. Quasi sicuramente la differenza lŽha fatta la grande forza interiore e lŽorgoglio di quei valorosi. Orgoglio e passione che traspare anche nella descrizione che ne fa il nostro giovane scrittore. Infatti in certi tratti del racconto il lettore viene così coinvolto che sembra quasi di rivedere le scene che vengono descritte. Pur nella drammaticità e ferocia della guerra che tende a cancellare lŽidentità dei singoli, trova il modo di richiamare le azioni di questi arditi citandoli col proprio nome e rendendo così un poŽ più umane situazioni al limite dellŽinverosimile.» (dalla prefazione di Pietro Bellu)
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